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giovedì 27 marzo 2014
MESE DI MARZO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
(Riflessioni del beato Bartolo Longo)
VENTOTTESIMO GIORNO: SAN GIUSEPPE, PROTETTORE DELLA CASTITA’.
Quanto fu ammirevole la castità di san Giuseppe!
Perdonami, mio Dio,
se oso dire che quegli Spiriti che compongono nel Cielo la tua corte,
non hanno mai posseduto una purezza così nobile
quanto quell’uomo vergine,
sul cui petto prendevi delizioso riposo!
Nelle intelligenze celesti, la purezza è una proprietà della loro natura,
ma in Giuseppe era il frutto di una grazia privilegiata.
Essa è necessaria, e quindi senza merito negli Angeli,
ma volontaria e degna di una ricompensa eterna
nel santo Sposo di Maria.
Gli Spiriti celesti la conservano in una sostanza impassibile;
Giuseppe la fece trionfare in una carne passibile e mortale.
Essa possiede lo spirito degli Angeli,
mentre in Giuseppe fu la candida virtù
dell’anima e del suo corpo purissimo.
La verginità di questo santo Patriarca era necessaria
per l’adempimento del mistero dell’Incarnazione,
quale era disegnato nel Cielo.
Il Figlio di Dio può dire:
“Ci sono due Vergini ai quali io sono debitore della mia vita umana:
Maria, da cui nacqui in maniera tutta pura e divina;
e Giuseppe, che si è conservato sempre vergine”.
Anche Maria può dire:
“Io devo l’onore della mia maternità divina a mio Figlio,
che mi ha eletta per Madre, e al mio casto Sposo,
che fu il custode della mia verginità, s
enza la quale non sarei stata la Madre di Dio”.
Lingua mortale non sarebbe capace di esprimere
quale dovette essere la santità e l’innocenza
di Colui che fu scelto fra tutti gli uomini
ad essere lo Sposo e il Custode
della più pura e più santa di tutte le creature,
e quanto la purità del suo Cuore si abbellì,
per l’unione con questa Vergine Immacolata!
Il tuo Angelo, o mio Dio,
non aveva detto a questa Vergine purissima che una parola;
e vedendola straordinariamente commossa, si ritirò.
Ma Giuseppe gode intera libertà di parlare da solo a solo,
di dimorare sempre con Lei,
di avere con Lei quei dolci e santi colloqui
i quali lo edificano e consolano
poiché, come scrisse san Tommaso ad Alessandro d’Ales,
la vista della bellezza di Maria ispirava a chiunque la guardava
celeste fragranza, desideri di virtù
e sentimenti di purezza e di abominio al peccato.
La presenza continua della Regina delle vergini
che cosa non doveva operare sul Cuore di Giuseppe,
già puro quanto gli Angeli,
e dotato sin dalla sua infanzia di un amore singolare
per la santa virtù della castità?
Egli, d’accordo con la sua augusta Sposa,
innalzò lo stendardo della verginità perpetua,
attorno al quale si strinsero poi innumerevoli schiere di anime privilegiate,
le quali condussero in terra una vita angelica.
Quindi Egli ha una grazia particolare
per soccorrerci contro le tentazioni del senso,
ed il nome, invocato con confidenza, porta con sé, come quello di Maria,
l’amore della purità e dell’innocenza tutta divina del Salvatore bambino
e dell’immacolata purezza della Regina delle vergini.
Maria trovò in Giuseppe uno zelante difensore
del glorioso privilegio della sua verginità
contro l’alito infetto delle eresie,
che si sforzavano di diffamarla.
Sotto la protezione di san Giuseppe, o anime pie,
voi avrete la ventura di conservare una virtù
che forma il più bell’ornamento della vita cristiana.
Alle persone vergini Dio promette il centuplo in questa vita
e la gloria eterna nell’altra.
Felice quell’anima a cui Dio concede questa vocazione!
Le persone a cui tale ventura non è data,
cerchino, per quanto è loro possibile, di avvicinarsi alla verginità,
osservando fedelmente una castità convenevole al loro stato.
Chi non può offrire a Dio la verginità del corpo
offrirà a Dio la verginità della fede
che serba puro il cuore dall’alito velenoso dell’eresia e del peccato,
lo rende capace d’un amore verso Dio,
che talvolta supera l’amore medesimo che a Lui portano le vergini.
Chi non si trova abbellito della virtù angelica,
ha un mezzo per rendersi puro come gli Angeli
con l’umiliarsi cioè dinnanzi a Dio,
e col gettarsi a capo fitto nella sua misericordia.
Abituatevi ad invocare nel momento della tentazione san Giuseppe
con fervore di spirito,
soprattutto negli assalti del demonio contro la purità, dicendo:
“San Giuseppe, Modello di verginità, ottienimi il dono della santa purità!”.
Per acquistare sì bella virtù, abituatevi nel levarvi dal letto ogni mattina,
ad offrire il vostro cuore a san Giuseppe
e, nel corso della giornata, rinnovate l’offerta
dicendogli ogni volta con grande affetto:
“San Giuseppe, padre mio, ti offro il mio cuore!”.
FIORETTO
Osservate oggi la più perfetta modestia:
mortificate i vostri occhi,
evitando di guardare quanto possa macchiare la vostra purità.
INVOCAZIONE
“O purissimo san Giuseppe, ottienimi un cuore puro!”.
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