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martedì 4 marzo 2014
IL MESE DI MARZO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
(Riflessioni del beato Bartolo Longo)
QUINTO GIORNO: LA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO
La Santa Famiglia si avvia al Tempio.
Era il Signore che entrava nella propria casa.
Gesù volle essere portato sulle braccia di san Giuseppe,
per essere offerto quale olocausto,
vittima celeste ed unica.
Sopraggiunge in quel punto, mosso dallo Spirito di Dio,
il santo vecchio Simeone,
il quale benedisse solennemente i due Sposi,
e con voce profetica annunziò che quel Fanciullo,
messo a rovina ed a risurrezione di molti,
sarebbe stato esposto alla perversità degli uomini;
e che il dolore avrebbe trafitto l’anima di sua Madre
come la punta acuta di una spada.
San Giuseppe, silenzioso e rassegnato,
considerando la predizione di un avvenire sì doloroso,
chinò il suo venerabile capo alla volontà dell’Altissimo.
Colui che Iddio aveva onorato del nome e dei diritti di padre,
offrì con fede ed amore due giovani colombe,
come era ordinato dalla Legge.
Tutta la Passione del Salvatore si impresse nella candida anima di Lui,
il più santo tra i Patriarchi;
ed il suo Cuore paterno fu inondato da un mare di afflizioni.
Dal celeste splendore di Betlemme,
Giuseppe si trovò improvvisamente trasportato
tra le tenebre del Calvario.
Da quel momento tutte le azioni di Gesù erano a Lui occasione di dolore.
Se Gesù porgeva le sue mani innocenti,
gli pareva di vederle cariche di catene o trapassate dai chiodi
che dovevano configgerlo all’infame patibolo.
Gesù era una vittima, che Egli doveva conservare per il sacrificio.
FIORETTO
Fate un diligente esame della vostra anima;
trovandovi qualche affetto o inclinazione disordinata alle creature della Terra,
fatene subito una generosa offerta a Dio per la mani di san Giuseppe, ripetendo:
“Signore, io son tutto tuo e, per possedere il tuo amore,
ti sacrifico tutto me stesso e ogni affetto che a Te non piaccia”.
INVOCAZIONE
“San Giuseppe, addolorato per la Passione di Gesù,
imprimi nel mio cuore la memoria dei tuoi dolori!”.
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