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domenica 2 marzo 2014
IL MESE DI MARZO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
(Riflessioni del beato Bartolo Longo)
TERZO GIORNO: I DUE SPOSI VERGINI MARIA E GIUSEPPE
San Giuseppe fu eletto da Dio consorte dell’Immacolata.
La divina Provvidenza dispose lo Sposalizio
di Maria Vergine con san Giuseppe
per quattro ragioni.
La prima ragione fu per difendere la verginità e l’onore di Maria.
Egli doveva guardare, quale Angelo del Cielo, la verginità di Maria;
ed in pari tempo, come dice san Tommaso, Iddio voleva difendere
l’onore di sua Madre,
affinché nessuno potesse pensare male di Lei.
La seconda fu affinché la Vergine avesse chi la sostentasse,
la servisse nei suoi travagli e l’accompagnasse nel suo pellegrinare.
La terza ragione fu perché questo Sposalizio
servisse alla Sapienza di Dio come mezzo
per occultare al demonio il gran Mistero dell’Incarnazione del Verbo
e il prodigio di un Figlio concepito da Madre vergine,
sino al tempo destinato a scoprirlo.
San Giuseppe rispose fedelmente a questi disegni del Signore,
e fu interamente distaccato dalle sue passioni.
Ma vi fu ancora una quarta ragione,
che è di gran conforto a tutti i devoti del giusto e santo Patriarca:
aver voluto Iddio onorare san Giuseppe,
innalzandolo alla dignità di Sposo della Madre di Dio
e Custode dello stesso suo Figliolo.
Allora Dio discese visibilmente nel mondo,
quando trovò un uomo vergine
che fosse degno di sposare la Vergine delle vergini.
E Maria, la più pura tra le creature, per rivelazione di Dio,
fu sposata all’uomo più giusto,
che mai avrebbe violato il dono della sua verginità fatto a Dio.
Ella ubbidiva prontamente
e posava i suoi occhi immacolati su Giuseppe, autentico giglio.
Giuseppe a sua volta volgeva il suo sguardo a Maria.
Erano due purissimi gigli
che levavano un unico profumo dalla Terra al Cielo.
Oh, di qual purissimo amore dovevamo amarsi questi vergini Sposi!
Più che Adamo ed Eva nei primi giorni della loro innocenza,
Giuseppe e Maria formavano la delizia del Signore,
l’estasi degli Angeli nell’umile città di Nazaret.
Nazaret raffigurava l’Eden dei primi giorni della creazione:
tutto spirava santità, tutto era innocenza.
Maria aveva tutte le cure per san Giuseppe:
si informava dei gusti, del lavoro, dei bisogni di Lui,
badava che Egli non mancasse di niente.
Ubbidiva umilmente alle parole di Lui.
Che fortuna per san Giuseppe essere amato da Maria!
Udire quella voce che forma l’incanto del Paradiso!
Udir Maria parlare delle grandezze di Dio,
delle verità eterne,
della bellezza della virtù,
della felicità che si gode nell’amar Gesù e servirlo!
Che parole infuocate,
che dardi infiammati dovevano uscire da quel Cuore
più puro degli Angeli del Paradiso!
Beati coloro che hanno potuto udirle quaggiù!
Ma nessuno godé di questo privilegio quanto Giuseppe:
nel corso di trent’anni, Egli poté raccogliere le sante parole
che uscivano dalla bocca della Sede della Sapienza
e rivelavano le intime glorie della Figlia del gran Re.
Preghiamo in questo giorno
affinché la Vergine Santissima e san Giuseppe siamo conosciuti ed amati
da tutti gli uomini ed in tutti i tempi.
FIORETTO
In questo giorno faremo una visita all’immagine di Maria,
le offriremo il nostro amore e tutta la nostra vita.
INVOCAZIONE
“Gesù, Giuseppe e Maria, sia tutto vostro, sia niente mio!”.
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