IL BEATO TRANSITO DI SAN GIUSEPPE
“Pretiosa in conspectu Domini
mors sanctorum eius” (Psalm. 115. 15)
Considera come san Giuseppe,
dopo aver egli usata una fedel servitù a Gesù e a Maria,
giunse alla fine di sua vita nella casa di Nazzaret.
Ivi, circondato dagli Angioli
ed assistito dal Re degli Angioli Gesu-Cristo
e da Maria sua Sposa,
che gli si posero a canto
dall'uno e dall'altro lato del suo povero letto,
con questa dolce e nobile compagnia
con pace di paradiso uscì da questa misera vita.
Dalla presenza di tale Sposa e di tal Figlio,
quale degnavasi di chiamarsi il Redentore,
fu renduta troppo dolce e preziosa la morte di Giuseppe.
E come mai poteva a lui riuscire amara la morte,
mentre moriva in braccio alla Vita?
Chi mai potrà spiegare o intendere le pure dolcezze,
le consolazioni,
le speranze beate,
gli atti di rassegnazione,
le fiamme di carità,
che spiravano al cuore di Giuseppe
le parole di vita eterna,
che a vicenda or Gesù, or Maria
gli diceano in quell'estremo del suo vivere?
Molto ragionevole perciò è l'opinione
che riferisce san Francesco di Sales
che san Giuseppe morisse di puro amore verso Dio.
Tale fu la morte del nostro santo,
tutta placida e soave,
senza angustie e senza timori,
perché la sua vita fu sempre santa.
Ma non può esser tale la morte di coloro,
che un tempo hanno offeso Dio
e s'han meritato l'inferno.
Sì, ma certamente grande
sarà il conforto che riceverà allora
chi si vedrà protetto da san Giuseppe,
al quale avendo già un tempo ubbidito un Dio,
certamente ubbidiranno i demonii,
che dal santo saranno discacciati
e impediti a tentare in morte i suoi devoti.
Beata quell'anima che in tal punto
è assistita da questo grande avvocato,
al quale, per essere egli morto
coll'assistenza di Gesù e di Maria,
e per aver liberato Gesù bambino
dai pericoli della morte con trafugarlo in Egitto,
sta concesso il privilegio
d'essere il protettore della buona morte,
e di liberare i suoi divoti moribondi
dal pericolo della morte eterna.
PREGHIERA
Santo mio protettore,
a Voi con ragione toccò quella santa morte,
perché fu santa tutta la vostra vita.
A me con ragione mi spetterebbe una morte infelice,
perché me l'ho meritata colla mia mala vita.
Ma se Voi mi difendete, io non mi perderò.
Voi non solo siete stato grande amico del mio Giudice,
ma siete stato ancora il suo custode.
Se voi mi raccomandate a Gesù,
Egli non saprà condannarmi.
Santo mio Patriarca,
io vi eleggo dopo Maria
per mio principale avvocato e protettore.
Vi prometto nella vita che mi resta
di onorarvi ogni giorno
con qualche ossequio speciale
e con mettermi sotto il vostro patrocinio.
Io non lo merito,
ma voi per l'amore che portate a Gesù ed a Maria,
accettatemi per vostro servo perpetuo!
E per quella dolce compagnia
che Gesù e Maria vi fecero in vostra vita,
proteggetemi sempre nella mia vita,
acciocch'io non mi divida mai da Dio
con perdere la sua grazia!
E per quell'assistenza
che Gesù e Maria vi fecero in morte,
proteggetemi specialmente nell'ora della morte mia:
affinché io morendo accompagnato da voi,
da Gesù e da Maria,
venga un giorno a ringraziarvi in Paradiso,
ed in vostra compagnia
a lodare ed amare in eterno il vostro Dio.
Amen.
mors sanctorum eius” (Psalm. 115. 15)
Considera come san Giuseppe,
dopo aver egli usata una fedel servitù a Gesù e a Maria,
giunse alla fine di sua vita nella casa di Nazzaret.
Ivi, circondato dagli Angioli
ed assistito dal Re degli Angioli Gesu-Cristo
e da Maria sua Sposa,
che gli si posero a canto
dall'uno e dall'altro lato del suo povero letto,
con questa dolce e nobile compagnia
con pace di paradiso uscì da questa misera vita.
Dalla presenza di tale Sposa e di tal Figlio,
quale degnavasi di chiamarsi il Redentore,
fu renduta troppo dolce e preziosa la morte di Giuseppe.
E come mai poteva a lui riuscire amara la morte,
mentre moriva in braccio alla Vita?
Chi mai potrà spiegare o intendere le pure dolcezze,
le consolazioni,
le speranze beate,
gli atti di rassegnazione,
le fiamme di carità,
che spiravano al cuore di Giuseppe
le parole di vita eterna,
che a vicenda or Gesù, or Maria
gli diceano in quell'estremo del suo vivere?
Molto ragionevole perciò è l'opinione
che riferisce san Francesco di Sales
che san Giuseppe morisse di puro amore verso Dio.
Tale fu la morte del nostro santo,
tutta placida e soave,
senza angustie e senza timori,
perché la sua vita fu sempre santa.
Ma non può esser tale la morte di coloro,
che un tempo hanno offeso Dio
e s'han meritato l'inferno.
Sì, ma certamente grande
sarà il conforto che riceverà allora
chi si vedrà protetto da san Giuseppe,
al quale avendo già un tempo ubbidito un Dio,
certamente ubbidiranno i demonii,
che dal santo saranno discacciati
e impediti a tentare in morte i suoi devoti.
Beata quell'anima che in tal punto
è assistita da questo grande avvocato,
al quale, per essere egli morto
coll'assistenza di Gesù e di Maria,
e per aver liberato Gesù bambino
dai pericoli della morte con trafugarlo in Egitto,
sta concesso il privilegio
d'essere il protettore della buona morte,
e di liberare i suoi divoti moribondi
dal pericolo della morte eterna.
PREGHIERA
Santo mio protettore,
a Voi con ragione toccò quella santa morte,
perché fu santa tutta la vostra vita.
A me con ragione mi spetterebbe una morte infelice,
perché me l'ho meritata colla mia mala vita.
Ma se Voi mi difendete, io non mi perderò.
Voi non solo siete stato grande amico del mio Giudice,
ma siete stato ancora il suo custode.
Se voi mi raccomandate a Gesù,
Egli non saprà condannarmi.
Santo mio Patriarca,
io vi eleggo dopo Maria
per mio principale avvocato e protettore.
Vi prometto nella vita che mi resta
di onorarvi ogni giorno
con qualche ossequio speciale
e con mettermi sotto il vostro patrocinio.
Io non lo merito,
ma voi per l'amore che portate a Gesù ed a Maria,
accettatemi per vostro servo perpetuo!
E per quella dolce compagnia
che Gesù e Maria vi fecero in vostra vita,
proteggetemi sempre nella mia vita,
acciocch'io non mi divida mai da Dio
con perdere la sua grazia!
E per quell'assistenza
che Gesù e Maria vi fecero in morte,
proteggetemi specialmente nell'ora della morte mia:
affinché io morendo accompagnato da voi,
da Gesù e da Maria,
venga un giorno a ringraziarvi in Paradiso,
ed in vostra compagnia
a lodare ed amare in eterno il vostro Dio.
Amen.
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