“Giuseppe era un artigiano della Galilea.
E che cosa può attendersi dalla vita
l'abitante di un villaggio sperduto come Nazaret?
Lavoro e null'altro che lavoro;
tutti i giorni, sempre con lo stesso sforzo.
Poi, terminata la giornata,
una casa povera e piccola,
per ristorare le forze
e ricominciare a lavorare il giorno dopo.
Ma, in ebraico, il nome Giuseppe
significa "Dio aggiungerà".
Dio aggiunge alla vita santa
DI COLORO CHE COMPIONO LA SUA VOLONTA'
una dimensione insospettata:
quella VERAMENTE IMPORTANTE,
quella che dà valore a tutte le cose,
QUELLA DIVINA.
Alla vita umile e santa di Giuseppe,
Dio aggiunse la vita della Vergine Maria
e quella di Gesù, Nostro Signore.
Giuseppe poteva far sue
le parole di Maria, sua sposa:
"... Perché ha guardato la mia piccolezza".
Giuseppe era infatti un uomo
su cui Dio fece affidamento
per operare COSE GRANDI.
Seppe vivere COME VOLEVA IL SIGNORE
in tutti i singoli eventi che composero la sua vita.
Per questo la Sacra Scrittura loda Giuseppe
affermando che era giusto.
E, nella lingua ebraica, giusto vuoi dire pio,
servitore irreprensibile di Dio,
esecutore della volontà divina;
significa anche buono
e caritatevole verso il prossimo.
In una parola, il giusto è colui
che ama Dio e dimostra questo amore
osservando i Comandamenti
e orientando la vita intera
al servizio degli uomini, propri fratelli”
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