Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine
e il “Sì” dei due santi Sposi.
Meditiamo l’eccelsa umiltà dei tre Sacri Cuori,
con pensieri tratti dagli scritti del Canonico don Paolo Bonaccia,
che nel diciannovesimo secolo fu il Direttore dei Missionari della Santa Famiglia:
“Nella Casetta di Nazareth
il Figlio di Dio si fa uomo
ed ecco il primo abisso d’umiltà:
l’unione della natura divina alla natura umana.
Colui che è onorato dal Sole, dalla luna e da ogni cosa
è celato nel grembo di una fanciulla.
poiché tutte le creature Ella sorpassò in umiltà.
La parola più cara al suo labbro fu quella di ancella:
- Ecco l’ancella del Signore!
Ella si abbassò più d’ogni altra creatura
e il Creatore, più che in ogni altra, in Lei si compiacque;
fu esaltata sopra i Cieli, poiché discese fino agli abissi...
… San Giuseppe ritrae più d’ogni altro, dopo la Vergine, l’umiltà del Nazareno.
Eppure Egli è tanto grande dinnanzi a Dio!
La sua grandezza poggia sull’umiltà di Cristo, di cui è imitatore perfetto”.
Sacratissimi Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
mirabili nell'umiltà, ci consacriamo a Voi!
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria Santissima
a Santa Elisabetta.
Meditiamo la sublime umiltà del Cuore Immacolato di Maria
e del Sacro Cuore di Gesù
con un pensiero tratto dagli scritti di San Bernardo:
“O Vergine santa, quanto è eccelsa la tua umiltà
nel presentarti al servizio altrui!
Anche Tu, o Maria, a somiglianza del tuo Figlio,
non sei andata per essere servita, ma per servire”.
Sacratissimi Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
fornace di carità ardente, ci consacriamo a Voi!
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
Ecco come il Beato Bartolo Longo
descrisse la sublime umiltà dei tre Sacri Cuori
di Gesù, Maria e Giuseppe in quella notte:
“Una stalla orientale!
Qual palazzo per l’unigenito dell’Eterno!
Una luce celeste illumina la grotta:
il Salvatore del mondo è dato alla terra;
le braccia di Maria e di Giuseppe ricevono il Bambino-Dio.
Quello è il primo altare su cui Egli si offre in sacrificio all’Eterno suo Padre.
Maria e Giuseppe si prostrano dinanzi a Lui,
e con l’umiltà più profonda
gli offrono le loro adorazioni e quelle di tutte le creature,
riconoscendolo loro Creatore e Dio
nascosto sotto il velo dell’umanità”.
Sacratissimi Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
ammirabili astri di santità, ci consacriamo a Voi!
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù Bambino al Tempio
e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
Continuiamo a meditare l’eccelsa umiltà dei tre Sacri Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe
con pensieri tratti dagli scritti del Servo di Dio don Dolindo Ruotolo
e del Canonico don Paolo Bonaccia:
"Maria aveva generato per opera dello Spirito Santo,
senza che il parto stesso avesse minimamente violato
la sua verginità immacolata;
Gesù, poi, come vero Dio,
non aveva bisogno né di essergli consacrato, né di essere riscattato.
Egli però e la sua Santissima Madre si sottoposero alle usanze legali
per umiliarsi e per darci l'esempio di ogni virtù.
Maria era andata al Tempio sotto le apparenze dell'umiliazione legale,
ma in realtà Essa donava al Trono di Dio la vera Vittima per i peccati degli uomini".
"L'immagine di Gesù, segno di contraddizione, profetizzata da Simeone,
e la spada di dolore preannunziata per Maria
si affacciavano sempre alla mente di Giuseppe.
La sua anima era trafitta,
Quante volte nel segreto Egli diceva:
- Mio Signore, se il sacrificio del mio Cuore
può giovare alla salvezza degli uomini,
eccolo: stringilo nel torchio del patire!
... Anima cristiana, non guardare a Giuseppe come al santo privilegiato,
contempla piuttosto nel Patriarca Colui che più fedelmente condivise
i dolori di Cristo e di Maria!".
Sacratissimi Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
trafitti dai nostri peccati, ci consacriamo a Voi!
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù al Tempio
e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
Dagli scritti del Beato Pietro Bonilli e del Beato Giuseppe Nascimbeni:
“Chi nomina Nazaret, nomina il domicilio della santità.
Gesù, nella casa di Nazaret, gettò i fondamenti
di ogni più perfetta santità,
lasciando esempi sublimissimi di virtù
e specialmente di umiltà,
che della santità è la pietra primaria".
"O dolcissima Vergine Maria,
liberami l'anima ed il corpo da ogni male
e donami tutte le virtù, specialmente l'umiltà!"
(San Francesco di Sales)
"O glorioso Patriarca San Giuseppe,
ottienici dal Signore umiltà e semplicità di cuore!"
(Pio XII)
Sacratissimi Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
Modello sublime di ogni virtù, ci consacriamo a Voi!
Con rinnovata gioia,
RispondiEliminaentriamo spiritualmente nella piccola Casa di Nazareth,
contemplando i tre Sacri Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe,
che posero le solidissime fondamenta della loro eccelsa santità
sulla roccia dell’umiltà,
fuggendo sapientemente gli onori fugaci e illusori del mondo
per conquistare quella corona immortale di gloria,
che rifulge per l’eternità.
La piccola Casa di Nazareth fu la testimone silenziosa
del mirabile abbassamento di Gesù, Maria e Giuseppe,
che tanto ha da insegnare alla nostra generazione orgogliosa e superba,
sempre più spesso restia a piegare le ginocchia dinnanzi al suo Creatore e Signore...