SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

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sabato 30 luglio 2011

MEDITAZIONI EUCARISTICHE - PRIMO SCHEMA

1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.
Dagli scritti di San Gaspare del Bufalo:
“Il Cuore di Maria dette a noi il frutto di vita eterna,
quell’eucaristico divin Cibo e Bevanda.
Fu questo Cuore - dove fu stabilita la pace tra l’uomo e Dio -
che ricevette il Verbo eterno, consustanziale al Padre”.

2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
Dagli scritti del Beato Bartolo Longo:
“Elisabetta conosce la grandezza del Figlio di Maria e lo chiama ‘suo Signore’...
Abbiamo noi i medesimi sentimenti per Gesù Cristo, quando ci visita?
La sua divina presenza e la sua grazia,
nel Sacramento adorabile del suo Corpo e del suo Sangue,
imprimono in noi i medesimi trasporti di giubilo, di fede e di umiltà?”.

3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme e la vita povera della Santa Famiglia.
Dagli scritti di Sant’Antonio di Padova:
“Bisogna fermamente credere che quel Corpo medesimo
che partorì la Vergine,
quel Corpo la Chiesa consacra ogni giorno e distribuisce ai suoi fedeli”.

4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio
e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
Dagli scritti di San Pier Giuliano Eymard:
“L’Eucaristia è il testamento di Gesù,
un testamento fondato sul suo Sangue”.

5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio
e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
Dagli scritti della Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli,
Fondatrice delle “Ancelle Adoratrici del SS. Sacramento”:
“Fino alla fine dei tempi, l’Eucaristia avrà nella divina Madre e in San Giuseppe
degni adoratori in rappresentanza di tutta l’umanità”.
 

1 commento:

  1. Nell’umile Casa di Nazareth,
    il Cielo e la terra si toccarono.
    Tra quelle mura crebbe
    in età, sapienza e grazia
    il Signore Gesù,
    incessantemente adorato dalle due creature più sante
    che siano mai esistite:
    l’Immacolata e il suo Sposo Giuseppe.
    Creature che, con amore immenso, custodirono
    Colui che – pur immolandosi in croce,
    pochi anni dopo, per la salvezza dell’umanità –
    non avrebbe mai abbandonato questa terra
    ma, fino alla fine dei tempi,
    sarebbe rimasto celato in tutti tabernacoli del mondo,
    così come lo fu per quei trent’anni a Nazareth...

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