I TRE SACRI CUORI
DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE
Il Figlio di Dio, fattosi uomo,
volle per tanti anni vivere unito
a Maria e a Giuseppe nella Casa di Nazareth.
In questa terra d’esilio,
la Trinità divina non vide mai unione più bella
di quella che regnava tra loro.
Gesù era il centro di quella Casa.
Il suo Cuore divino
traeva a sé i Cuori di Maria e di Giuseppe
ed essi riposavano nel Cuore di Cristo.
E poiché nessuna creatura
amò più Dio della Vergine,
così nessuno più di Maria
fu unito a Dio e a Gesù.
Il Cuore dell’Immacolata riposava dov’era il suo tesoro,
ed il suo tesoro era Gesù.
Nessuna mente, né umana, né angelica,
potrà mai comprendere quale unione
vi fosse tra la Madre e il Figlio nella santa Casa.
Nel silenzio di quelle sacre mura,
nell’intima conversazione, nella contemplazione,
l’intensità dell’unione cresceva a dismisura in ogni istante:
quei due Cuori si avvicinavano,
si univano, si identificavano.
Giuseppe, infine, fu una cosa sola
con Maria e con Gesù.
Per manifestare la sua unione con Gesù, san Paolo diceva:
- Non son più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Ora, a maggior ragione, Giuseppe può affermare:
- Non son più io che vivo,
ma Maria e Gesù vivono in me.
Io non ho cuore che per amarli,
non ho spirito che per pensare a Loro.
O santa Casa di Nazareth,
gli Angeli contemplano estatici l’unione
dei pensieri, delle volontà e degli affetti
che regna in Gesù, Maria e Giuseppe
che dimorano in te!
La stessa Trinità divina si compiace
nel vedere tre Cuori in un sol Cuore,
tre volontà in un’unica volontà.
Quale ricchezza per le case
se esse giungeranno ad imitare l’unione
di Gesù, Maria e Giuseppe nella Casa Nazarena!
Sembra che non si possa desiderare altro,
affinché il Cielo discenda in Terra,
o la Terra si converta in Cielo.
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