SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

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venerdì 23 gennaio 2015

Dagli scritti di Maria Valtorta

"SANTO E BENEDETTO GIUSEPPE MIO!"
Meditazione di Maria Valtorta
tratta da: "I Quaderni del 1944", 11 gennaio.

Dice Maria:

"Quando vidi Giuseppe 
mi bastò fissarlo negli occhi 
per leggere in essi che egli era un onesto, 
un fedele, un puro, un giusto.

La sua età, del doppio più adulta della mia, 
gli aveva lasciato lo sguardo limpido di un bambino, 
perché il Male aveva tumultuato intorno a lui, 
vivente nel mondo, 
ma non aveva potuto penetrare nel suo Cuore, 
saturo di amor di Dio.

Con quanta fiducia misi la mia mano nella sua, 
sentendo d'aver trovato in lui 
un padre d'amore, 
uno sposo fedele, 
un compagno casto, 
che sarebbe stato come l'olivo e il fico 
che ombreggiano la piccola casa 
e la difendono dai venti e dall'ardore, 
dando ristoro e conforto di dolcezza e di nutrimento!

Dolce sposo mio, che non mi ha mai deluso! 

Che, poiché realmente mi amava, 
credette in me anche contro le apparenze 
(Vangelo di Matteo 1,18-19), 
che mi nascose il suo pianto per non turbarmi,
che non ebbe per me che sorrisi e aiuti, 
che mi guidò come la sua prima figlia putativa, 
tenendomi per mano 
per farmi sentire che m'era vicino col suo amore, 
scansandomi gli inciampi, 
prevenendo i miei bisogni, paziente, 
silenzioso e casto, 
casto come solo un angelo può esserlo.

Oh! sì! Ne sia benedetto il Signore! 
Io, che l'Eterno aveva destinata 
ad esser Regina degli angeli suoi, 
ho avuto, sino dalla Terra, due angeli per sudditi:
il mio Angelo Custode, 
ed il mio angelico consorte 
la cui carne non offuscata da desiderio di sangue 
viveva vicina alla mia come quella di due gigli 
sbocciati in un'unica aiuola 
che si profumano a vicenda e fioriscono per il Signore, 
esempio l'uno all'altro di salire più in alto, verso Dio, 
di profumare più forte per carità di Dio e del compagno, 
ma non uniscono mai le loro bocche 
fiorite in un bacio che sporca di polline 
la seta angelica della loro veste di purezza.

Santo e benedetto Giuseppe mio! 

Di avermelo dato a consorte 
non cessa il mio cuore 
di ringraziare il suo Signore, 
che alla sua Serva ha provveduto da Padre santo 
e che per la mia verginità tratta dal Tempio 
ha creato questa viva difesa, 
per cui l'alito del mondo si frangeva contro Giuseppe 
senza che strepito o fetore di umana bruttura 
penetrasse dove l'eterna Vergine 
continuava a lodare il Signore 
come fosse preposta al servizio dell'altare, 
oltre il Santo dei santi, 
là dove splendeva la gloria dell'Eterno Iddio".

Nell'immagine: Statua di Gesù Bambino e di san Giuseppe,
realizzata nel 1884 a Marsiglia (Francia)
e oggi custodita a Kirkop (Malta).

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