SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

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mercoledì 18 luglio 2012

*** Le meditazioni del Canonico Don Paolo Bonaccia (1838-1894) ***



LA SANTA FAMIGLIA, MODELLO NEL LAVORO QUOTIDIANO

Nella Casa di Nazareth tutti lavorano.

Gesù, in quanto Dio, non sarebbe tenuto al lavoro
ma, affinché ne traessimo insegnamento,
in quanto uomo vi si sottopone, e in quale modo umiliante!
Egli non disdegna di essere chiamato
il figlio del carpentiere e carpentiere lui stesso.

Anche Maria si dedica con impegno continuo al lavoro.
Quanto è dolce per Lei lavorare accanto a Gesù!
Quante volte resta con le mani sospese sul lavoro,
contemplando attonita il Figlio
che si presta ai servizi più umili della casa!

Il peso più grande della fatica è, però, per Giuseppe.
Quante volte egli ricava appena quanto basta
per nutrire il Figlio e la Madre!
Ma volentieri si toglie il pane di bocca
per donarlo a Maria e a Gesù,
saziandosi nel vedere felici quei due carissimi Beni.
 
Il più grande fra gli Angeli
avrebbe ambito all’onore d’un tale esercizio,
sostituendosi volentieri al carpentiere di Nazareth
per provvedere al cibo dell’Uomo-Dio e della Madre di Dio!

O Gesù, Maria e Giuseppe,
quale sublime scuola d’operosità e di fatica
ci donate nella vostra Casa di Nazareth!

Gli atti del vostro spirito
si avvicendano mirabilmente con le opere delle vostre mani
poiché, mentre lavorate col corpo all’interno delle mura domestiche,
con lo spirito abitate continuamente in Cielo.

Quanto fu santa la vostra fatica, offerta incessantemente a Dio;
quanto utile al mondo, sia per l’esempio che ci donavate,
che per le benedizioni che ottenevate per l’intero genere umano!

O Gesù, il tuo travaglio santificava il nostro,
ribenedicendo il lavoro
che divenne compenso della colpa dei nostri primi Padri.

Quale gloria, quale conforto, per noi, figli della terra,
poter unire le nostre fatiche a quelle dell’Uomo-Dio!
O Maria, quale luce e dolcezza spande il tuo operare!
Se Tu, così delicata e santa, non disdegnasti di dedicarti al lavoro,
potremmo disprezzarlo noi, così vili ed imperfetti?

E se anche tu, o Giuseppe,
consacrasti tutte le tue forze ad un gravoso lavoro,
come potremmo noi esserne dispensati?

O Gesù, Maria e Giuseppe, intercedete per noi,
affinché possiamo divenire operai instancabili
in questo pellegrinaggio terreno,
così da poter conseguire la grande ricompensa celeste,
dove non vi sarà più travaglio, né dolore, né tribolazione.
Così sia.

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