“Considera quale fu la pena di Giuseppe
nel vedersi scacciato con Maria da Betlemme,
così che furono costretti a stare in una stalla.
... Ma quanta poi dovette essere la sua consolazione
quando si sentì chiamare da Maria e dire:
- Vieni, Giuseppe, vieni ad adorare il nostro Dio-Bambino!
Guarda in questa mangiatoia il Re del mondo!
Vedi come trema di freddo chi fa ardere d’amore i Serafini?
Ecco come piange Colui che è l’allegrezza del Paradiso!
... Allora Giuseppe, inginocchiato e piangendo di tenerezza, disse:
- Ti adoro, mio Signore e mio Dio! La mia vita non sarà più mia, sarà tutta Tua;
essa non servirà ad altro che a servire Te, mio Signore”
nel vedersi scacciato con Maria da Betlemme,
così che furono costretti a stare in una stalla.
... Ma quanta poi dovette essere la sua consolazione
quando si sentì chiamare da Maria e dire:
- Vieni, Giuseppe, vieni ad adorare il nostro Dio-Bambino!
Guarda in questa mangiatoia il Re del mondo!
Vedi come trema di freddo chi fa ardere d’amore i Serafini?
Ecco come piange Colui che è l’allegrezza del Paradiso!
... Allora Giuseppe, inginocchiato e piangendo di tenerezza, disse:
- Ti adoro, mio Signore e mio Dio! La mia vita non sarà più mia, sarà tutta Tua;
essa non servirà ad altro che a servire Te, mio Signore”
Scrive San Luca nel suo Vangelo:
RispondiElimina"Maria diede alla luce il suo figlio primogenito,
lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché non c’era posto per loro nell’albergo" (Lc 2,7).
... "Non c’era posto per loro":
quanto è ancora straordinariamente attuale
questo passo evangelico!
In quanti cuori, infatti, vi è posto per Gesù, Maria e Giuseppe?
... Quanti li invocano?
... Quanti li amano?
Ammaliati dalle ricchezze effimere che il mondo offre,
un numero incalcolabile di esseri umani vive quotidianamente
come se il Bambino di Betlemme e la sua famiglia
non fossero MAI esistiti.
Non vi è né tempo, né posto per loro...
Ripariamo a tanta stolta indifferenza!
Preghiamo affinché in ogni cuore si faccia posto
non solo al piccolo Gesù,
ma anche a Maria e a Giuseppe,
cui Egli si affidò neonato a Betlemme,
e poi bambino, adolescente e giovane a Nazareth!