"Avendo Iddio destinato San Giuseppe
per avvocato dei moribondi,
per avvocato dei moribondi,
volle che anche in vita si esercitasse
in quest'opera di tanta carità,
in quest'opera di tanta carità,
e gli diede un grande amore e compassione verso gli agonizzanti,
facendogli intendere i bisogni grandi
che questi hanno in quegli ultimi momenti,
che questi hanno in quegli ultimi momenti,
dai quali dipende un'eternità
o di eterna beatitudine,
o di eterna infelicità e miseria.
o di eterna infelicità e miseria.
Sentivano i moribondi gran conforto
per l'assistenza del Santo
per l'assistenza del Santo
e i demoni restavano molto abbattuti
di forze per le orazioni che faceva.
... Si infuriò molto il demonio,
per quest'ufficio di carità grande
che praticava il Santo
e si affaticava molto per distorlo,
ma NON gli riuscì MAI,
essendo il santo giovine animato e fortificato
dalla divina grazia.
E non vi era chi lo potesse distogliere dall'opera intrapresa
per la gloria di Dio e il profitto dei suoi prossimi"
di forze per le orazioni che faceva.
... Si infuriò molto il demonio,
per quest'ufficio di carità grande
che praticava il Santo
e si affaticava molto per distorlo,
ma NON gli riuscì MAI,
essendo il santo giovine animato e fortificato
dalla divina grazia.
E non vi era chi lo potesse distogliere dall'opera intrapresa
per la gloria di Dio e il profitto dei suoi prossimi"
Racconta questa mistica nel suo libro "Vita di San Giuseppe"
RispondiEliminache, fin dagli anni della giovinezza,
il nostro amatissimo santo ben comprendeva quanto siano importanti
gli ultimi momenti della vita terrena
e non si risparmiava affinché le anime
non si dannassero eternamente...
In virtù delle suppliche di San Giuseppe
l'estrema lotta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre
si concludeva così con una vittoria:
la vittoria della grazia,
poiché - oggi come allora -
l'inferno non poteva NULLA contro di Lui.